domenica 5 agosto 2012

XX Giir di Mont - 29 luglio 2012


Cominciamo dalla fine. Nel senso che ho ancora molte gare e marce a cui ho partecipato e su cui voglio relazionarvi ma, stravolgendo l'ordine cronologico, comincio dall'ultima a cui ho partecipato.
Si tratta della XX edizione del Giir di Mont che si è svolta a Premana domenica 29 luglio 2012.
Avevo partecipato anche l'anno scorso ma mi ero iscritto alla Mini Skyrace ma quest'anno, anche se sono meno in forma, mi sono iscritto al Giir di Mont; gara che (anche) quest'anno è prova italiana della Skyrunner World Series main race e 4° prova del circuito La Sportiva Gore-tex cup.


Con quasi 500 iscritti alla lunga ed oltre 330 alla corta con ben 16 nazioni rappresentate (tra le quali, oltre alla nutrita rappresentanza della Spagna, figurano Giappone, Australia, USA, Russia, Nuova Zelanda e molte altre) ha battuto ogni record precedente di partecipazione.
Organizzazione come sempre perfetta con 400 persone coinvolte e spettacolo assicurato sia per gli spettatori che per i corridori.
Quest'anno non erano presenti i vincitori dell'anno scorso (in particolare Kilian Jornet Burgada, che ha vinto per 4 volte consecutive questa gara migliorando sempre il su tempo e stabilendo il record della gara) ma erano comunque presenti moltissimi atleti top e la gara, ancora più equilibrata, ha riservato molte emozioni.

Qui il video della gara:



La gara è veramente dura e, infatti, su quasi 500 iscritti sono arrivati al traguardo meno di 400. Questo la dice lunga su quanto sia impegnativa questa corsa e su quanto siano selettivi i cancelli orari che apparentemente sembrano "larghi". Il primo cancello è a 2 ore dopo circa 9 chilometri dalla partenza e il secondo è stato messo a 4 ore e 40 (a causa di un leggero allungamento del percorso, prima era a 4 ore e 30) al 22° chilometro.

Dopo la discesa iniziale che porta alla zona industriale comincia subito la prima salita molto ripida per arrivare fino a Chiarino e ancora più in su, dopo una discesa altrettanto impegnativa inizia la seconda salita che conduce alla "cima Coppi": la Bocchetta di Larecc a oltre 2.00 metri di quota; ancora una discesa impervia e ripidissima per poi affrontare l'ultima vera salita, non meno impegnativa, fino a Premaniga. Arrivati a questo punto le salite non sono ancora finite, bisogna infatti arrivare fino a Deleguaggio e poi riscendere fino all'arrivo in paese (con lultimo tratto in leggera salita).

Sul sito ufficiale è possibile avere maggiori informazioni e vedere l'altimetria.

Io faccio parte di quel centinaio di corridori che non è arrivato alla fine della gara (o meglio, ci sono arrivato con il fuoristrada, bello riposato!).
Ebbene si, questa è la prima volta che mi ritiro in una gara (salvo alla mezza di Genova del 2011 dove non ho terminato la gara per un malore) e per questo ho voluto parlarne prima delle altre (come dico all'inizio di questo post).
Sono triste per la mia scelta? niente affatto, così mi sono comunque goduto la gara e la "vacanza" a Premana in mezzo agli amici Premanesi. Ho voluto evitare il rischio di farmi del male e di trasformare un'occasione di divertimento in un calvario.

Com'è andata: sono partito tra gli ultimi e dopo poco mii sono ritrovato u.timo; da lì ho fatto tutto il percorso con la "scopa" con cui nel frattempo ho fatto amicizia. Dopo la prima discesa (che presentava erba e sassi bagnati e sdrucciolevoli) la salita diventa subito impegnativa ed ho faticato molto (diventando, come dicevo, quasi da subito ultimo) ma, per quanto possibile, la successiva discesa mi ha dato il colpo di grazia: ancora più impervia e scivolosa, non sono riuscito a correre se non in pochissimi tratti.
Arrivato al primo cancello (un po' in ritardo) ho deciso di fermarmi; non avevo più le gambe me, soprattutto, la testa per proseguire e per affrontare la salita alla bocchetta di Larecc con il caldo che stava aumentando (e la successiva discesa, anch'essa molto impegnativa).
Mii sono quindi fermato al ristoro, rifocillato (ho soprattutto reintegrato i liquidi persi, non avevo certo fame!) e riposato e poi ho approfittato di un passaggio in fuoristrada (gentilmente offertomi da un ragazzo che doveva rientrare in paese) per rientrare alla partenza (che coincide con l'arrivo) giusto in tempo per vedeere arrivare i primi.
Dopodiché una bella doccia e un po' di relax, a seguire il pranzo al palazzetto dello sport e le premiazioni.

Non sono affatto pentito della scelta fatta anche perché ho visto persone all'arrivo in condizioni pietose, sporche di terra (per le cadute), di sangue, doloranti, che vomitavano e che hanno affollato la tenda medica. Già lo capisco poco nei top runner ma, in fondo, questo è il loro lavoro e qualche rischio ed un po' di sofferenza ci sta ma per un amatore (come me), che senso ha? Non riesco proprio a capirlo. Va bene la sfida con se stessi, il tentativo di migliorarsi ma c'è un andare "oltre" che non riesco a capire.
Questo nostro bello sport (la corsa, su strada o in montagna) dev'essere un'occasione per stare bene, per migliorarsi e per rimanere in salute; con questi eccessi, secondo me, si ottiene l'effetto contrario.

Nella foto i vincitori dell'edizione 2012 Tofol Castanyer Bernat e Kasie Enman

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